Prot. 80/25 EU

Spett.le ASFO – Azienda Sanitaria Friuli Occidentale
Al Direttore Generale Dott. Giuseppe Tonutti
Al Direttore Sanitario Dott. Michele Chittaro
Al Direttore Amministrativo Dott.ssa Elena Cussigh
Al Direttore Socio Sanitario Dott. Carlo Francescutti

Oggetto: Documento n. 481 del 21/06/2024relativo all’ORGANIZZAZIONE DEI PROFESSIONISTI
E DEI FUNZIONARI APPARTENENTI AL COMPARTO, del 19 marzo 2024, e ss.mm.ii. Sollecito
richiesta di revisione/integrazione.

Signor Direttore Generale, Egregi Direttori,
lo scrivente sindacato professionale SUNAS, non avendo ricevuto alcun riscontro alla nota
Prot. 115/24 SN del 07/06/2024, riguardante il Documento in oggetto, intende ribadire le
osservazioni relative alle criticità già rilevate in detto Documento, riguardanti la professione
dell’Assistente Sociale, e insiste nel riproporre le richieste di revisione dello stesso, invitando
l’azienda in indirizzo a prenderle in considerazione, adottando le opportune modifiche.
Ribadiamo, inoltre, che le nostre richieste guardano non solo alle legittime istanze della
categoria professionale degli assistenti sociali ma anche e soprattutto all’interesse dei cittadini che
afferiscono ai servizi aziendali nei quali risultano esserci carenze di personale già segnalate e
correttamente rappresentate in varie note dalla Responsabile di Piattaforma Servizio Sociale.
Come già rappresentato nella precedente nota, il Documento si apre con l’elencazione dei ruoli
ai quali afferisce il personale dipendente e si concentra in particolare sul personale del ruolo
sanitario, suddiviso in 4 aree, come previsto dalla Legge n. 251/2000, ignorando però del tutto la
5^ area professionale, quella degli assistenti sociali, essa pure inserita nell’art. 7 della stessa
legge, in seguito alle modifiche e agli aggiornamenti di cui all’art. 2-sexies della Legge 26 maggio
2004, n. 138 e soprattutto dell’art. 1-octies (istitutivo del Servizio Sociale Professionale) della
Legge 3 febbraio 2006, n. 27.
Tale Area si riferisce al Servizio Sociale Professionale che, a norma e nel rispetto di quanto
stabilito dall’art. 7 della stessa legge, merita lo stesso trattamento di quello riservato alle
professioni sanitarie e richiede quindi l’istituzione del Servizio sociale professionale (come da
art. 1-octies della citata Legge n. 27/2006), Servizio da affidare alla direzione di un Assistente
Sociale, in possesso dei requisiti di legge (Laurea Specialistica o Magistrale, o titolo equipollente)
con la qualifica di dirigente, analogamente e non meno di quanto disposto e previsto per le
professioni del ruolo sanitario.
Il Documento si concentra poi sull’organizzazione delle professioni sanitarie in STAFF al
Direttore Sanitario, dove sono previsti 4 Uffici dedicati alle rispettive aree professionali, ma anche
qui “dimentica” di citare gli assistenti sociali – prima inquadrati nel ruolo tecnico, ora al nuovo ruolo
sociosanitario – e non ne prevede un ufficio dedicato. A capo di ogni Ufficio è previsto un
dirigente delle professioni sanitarie ma nulla di simile è previsto per la professione assistente
sociale, che di fatto viene esclusa dalla dirigenza, disconoscendo quanto previsto dalla richiamata
legge 251/00.
Non vogliamo ripercorrere tutto quanto già rappresentato nella nostra precedente nota, ma non
possiamo non osservare che mentre il Documento dedica due titoli all’AREA INFERMIERISTICA e
OSTETRICA e alle AREE della PREVENZIONE, TECNICO SANITARIA e della RIABILITAZIONE,
tutte del ruolo sanitario, nel successivo titolo, dedicato all’ORGANIZZAZIONE delle PROFESSIONI
dei RUOLI SOCIOSANITARIO, PROFESSIONALE, TECNICO e AMMINISTRATIVO, si limita ad
affermare che Gli Assistenti Sociali e i tecnici della riabilitazione psicosociale e inserimento

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lavorativo sono assegnati alla Direzione socio sanitaria, senza spendere una parola sulla loro
collocazione nell’ambito dell’organizzazione aziendale e sulla strutturazione del Servizio Sociale
Professionale, come previsto – oltre che dalla L. 251/00 e ss.mm.ii., anche dalla LR n. 10/2007 –
tant’è che non viene nemmeno prevista la presenza di assistenti sociali in STAFF al Direttore
Socio Sanitario, con proprio Ufficio dedicato, come invece – giustamente – avviene per le
professioni sanitarie rispetto alla Direzione Sanitaria.
Nel più recente Documento n. 906 del 25/11/2024, di modifica e integrazione del precedente
documento recante "Organizzazione dei professionisti e dei funzionari appartenenti al Comparto”,
si riscontrano delle modifiche relative alle professioni del ruolo sanitario, ma si continua a tacere
sulla professione sociosanitaria degli assistenti sociali, inseriti nel nuovo ruolo sociosanitario, la cui
professione continua ad essere esclusa dalla presenza in staff alla Direzione SocioSanitaria.
Non viene infatti previsto un incarico dirigenziale per assistente sociale e nemmeno viene più
menzionata la Piattaforma di Servizio Sociale, per tacere della mancata previsione di incarichi di
Funzione Organizzativa di elevata complessità, essendo previsto solo un Incarico di Funzione
Organizzativa di complessità media (Coordinamento), permangono i 2 Incarichi di Funzione
Professionale C, di complessità media, manifestando così la totale sottovalutazione della
complessità e multifattorialità del lavoro sociale e dell’assetto organizzativo aziendale in cui
operano tali professionisti, come previsto nel Documento di giugno, dove peraltro agli assistenti
sociali già veniva riservato un trattamento poco dignitoso, non rispettoso della loro professionalità
e della funzione di integrazione sociosanitaria che svolgono sia all’interno che all’esterno
dell’Azienda, risultando discriminati rispetto alle professioni sanitarie.
Come già rappresentato correttamente dalla Dott.ssa Manuela Zilli, attuale Responsabile della
Piattaforma di Servizio Sociale, ci risulta che nella ASL vi sono attualmente presenti 25
assistenti sociali (+ 1 a TD, assunto recentemente con i fondi ministeriali dedicati al gioco
d’azzardo), che fanno capo ad una Responsabile della Piattaforma di Servizio Sociale, nonché
Referente per la Professione, con incarico di funzione di Organizzazione di media intensità
(totale 26 +1 assistenti sociali); solo recentemente sembra sia stato bandito il primo incarico di
natura Professionale per il DDSM, mentre nulla è dato a sapere rispetto ad altri incarichi.
Sappiamo che vi sono altri 10 assistenti sociali di una pianta organica cd aggiuntiva, di cui 2
con attribuzione dell’incarico di Posizione Organizzativa, anche questa una grave
manifestazione di discriminazione nei confronti degli assistenti sociali dipendenti della ASL.
Nel PTFP non vi è alcun accenno ad eventuali assunzioni di assistenti sociali, nonostante vi
siano numerose carenze di personale in diversi dei servizi esistenti, né si prevedono assunzioni
per i servizi di nuova istituzione, come Case di Comunità, COT, Ospedali di Comunità, PUA, ecc.,
in attuazione del DM 77/22 e del PNRR Missione Salute, né si tiene conto dei prossimi
pensionamenti o delle possibili lunghe assenze per gravidanza o per malattie gravi, per le quali
non viene prevista la sostituzione, con conseguente inevitabile aggravio dei carichi di lavoro su
una dotazione organica già esigua.
Ci risulta, infatti, che in base a quanto stabilito da norme nazionali e regionali vi sono carenze
per almeno 6 unità di assistenti sociali nel DDSM (Dipartimento Dipendenze e Salute Mentale)
e altrettante nel DAT (NPI, Consultori Familiari e Equipe Adozioni); ci risulta la presenza di una
sola unità nei diversi presidi ospedalieri, che quindi non può garantire una sua presenza efficace
nei vari presidi; non sono previste assunzioni nelle istituende Case di Comunità (6 Hub e 9 Spoke)
e nelle COT, per un totale di almeno 12 posti scoperti, a cui vanno aggiunte quelle necessarie per
i nuovi servizi, per un totale complessivo di almeno – ci teniamo bassi – 20 unità di assistenti
sociali mancanti, pari a circa il 40% dell’organico necessario a far funzionare tutti i servizi
aziendali.
Ribadiamo che nel Documento sugli Incarichi di Funzione del personale del Comparto, nella
Tabella di sintesi sugli incarichi da assegnare agli assistenti sociali – e meno che mai nel
Documento aggiornato di novembre – nella struttura della Direzione SocioSanitaria non vi è alcun

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riferimento alla Piattaforma di Servizio Sociale né ad un incarico di Elevata Qualificazione, né
tantomeno ad un incarico di dirigente assistente sociale; vi è solo 1 Incarico di Funzione
Organizzativa/Media al quale fanno seguito 6 Incarichi di Funzione Professionale – 5 C ed 1 B –,
che però non sono tutti riferibili agli Assistenti Sociali dipendenti della ASL (2 AS EL, 2 altre figure
e 2 assistenti sociali con contratto sanità, a cui viene attribuita una Funzione Professionale C).
Come si vede, un numero veramente basso di incarichi, di bassa intensità, segno evidente di
una scarsa considerazione da parte dell’Azienda per la professionalità degli assistenti
sociali e della funzione di elevata qualificazione professionale e di integrazione
sociosanitaria che quotidianamente svolgono in Azienda nell’interesse dei cittadini che ad essi
si rivolgono. A cui bisogna aggiungere la constatazione della seconda nota della Tabella, dove di
afferma che 3 dei 6 incarichi previsti gravano attualmente sui fondi della pianta organica
aggiuntiva, nota particolarmente discriminatoria nei confronti dei dipendenti. Infine non si
comprende il mancato riferimento agli incarichi professionali di base che, a norma dell’art. 31,
comma 1, lettera a) del CCNL 2019-2021 del 2.11.2022, dovrebbero essere assegnati a tutti i
dipendenti che abbiano superato il periodo di prova.
Premesso quanto sopra esposto, oltre a chiedere a codesta Azienda Sanitaria di rivedere
l’Organizzazione dei Professionisti appartenenti al Comparto, almeno nella parte che
riguarda il Servizio Sociale Professionale Aziendale e gli Assistenti Sociali, il SUNAS
chiede:

– la conferma della Piattaforma del Servizio Sociale attualmente in essere,
– l’istituzione del Servizio Sociale Professionale Aziendale, in forma strutturale,
– l’istituzione della qualifica di Dirigente da attribuire ad un Assistente Sociale,
in STAFF al DSS,
– 1 Incarico di Elevata Qualificazione,
– 4 incarichi di Funzione Organizzativa di Coordinamento, 1 per ognuna delle
Aree professionali in cui sono inseriti attualmente gli assistenti sociali,
– 6 incarichi di Funzione Professionale di Media/Elevata intensità.
Il SUNAS sollecita codesta Amministrazione a ridefinire l’Organizzazione dei Professionisti
appartenenti al Comparto, almeno nella parte che riguarda il Servizio Sociale Professionale
e gli Assistenti Sociali; confida nell’accoglimento delle richieste su esposte e conferma la propria
disponibilità a partecipare ad un eventuale incontro che le SS.LL. vorranno fissare per meglio
esporre e motivare le proprie ragioni.
In attesa di un cortese e positivo riscontro, si porgono
Distinti saluti

24/03/2025
Il Presidente Nazionale
Salvatore Poidomani

 

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