Prot 103/21 SN

Al Ministro della Salute
On. Roberto Speranza

Oggetto: Rafforzamento del servizio sociale professionale nell’ambito del sistema sanitario. Signor Ministro,

Il SUNAS, sindacato professionale degli assistenti sociali, aderente alla confederazione CSE, intende sottoporre alla sua attenzione le proprie proposte in materia di promozione e sviluppo di
politiche della salute integrate e di servizi sociosanitari e del personale assistente sociale all’interno delle aziende sanitarie e ospedaliere, che ritiene urgenti e improcrastinabili.
Siamo convinti della necessità di una visione culturale moderna che sappia tener conto dei determinanti sociali della salute, per superare le categorie delle patologie e delle vulnerabilità fisse
per considerare invece le condizioni di disagio socio-assistenziale verso uno stato di salute e benessere lungo l’arco della vita: dalla cura alla care.
Riteniamo incomprensibile che in occasione dello stanziamento di specifiche risorse economiche destinate al potenziamento del personale che opera in sanità puntualmente vengano ignorati gli assistenti sociali, professionisti pur presenti nel sistema sanitario in virtù leggi di settore e normative nazionali, oggi ancora più impegnati, in affiancamento con il personale sanitario, nel fronteggiare le problematiche sociali che la pandemia ha posto con drammaticità.
Ci piace richiamare il Documento “Funzioni del Servizio Sociale Professionale In Sanità”, approvato il 29 ottobre 2010 dal Tavolo Tecnico istituito presso il Ministro della Salute, che si
allega alla presente. Oggi sarebbe utile riprendere quel lavoro per un opportuno aggiornamento del percorso alla luce dell’evoluzione normativa, operativa, organizzativa, ma anche delle esperienze e buone prassi che si sono avviate e consolidate a livello nazionale e regionale.
Come sindacato abbiamo l’obbligo e il dovere di rappresentare la necessità di andare oltre le misure finora adottate in materia di politiche della salute e di integrazione socio sanitaria, in quanto non ricomprendono il rafforzamento dei professionisti assistenti sociali, che a tutt’oggi svolgono egregiamente e con spirito di abnegazione il proprio dovere accanto alle professioni sanitarie.
Per questi motivi chiediamo che il Ministero della Salute si impegni, nell’ambito delle misure che Governo e Parlamento stanno per adottare, a voler riconoscere alcuni provvedimenti a beneficio del servizio sociale professionale in sanità e dei professionisti assistenti sociali ivi impegnati, andando anche a risolvere quelli temporanei e dettati da urgenza come per le USCA, con azioni di sistema che diano anche a questo servizio una struttura stabile come in parte sta
tentando di fare la recente Legge 178/21 in materia di servizi sociali.

Le chiediamo pertanto:

  • l’istituzione del Servizio Sociale Professionale in ogni azienda sanitaria e ospedaliera, con dotazioni organiche adeguate al numero di popolazione residente con la previsione di assunzioni di assistenti sociali in un rapporto ottimale di 1 AS x 5000 abitanti al fine, di poter colmare i posti vacanti nei diversi servizi territoriali ed ospedalieri e nelle case della salute, di superare le disparità tra le regioni e all’interno delle stesse, soprattutto quelle tra nord e sud, con modalità concorsuali semplificate e in analogia alla predetta Legge di Bilancio con la finalità di stabilizzazione dei professionisti e di superamento del precariato;
  • l’istituzione della dirigenza omologa del Servizio Sociale, in applicazione di quanto stabilito dalla legge 251/2000, articolo 7 – rimasta largamente inattuata perché lasciata alladiscrezionalità delle regioni e delle singole aziende, con grave pregiudizio e discriminazione verso gli assistenti sociali, disponendo di bandire concorsi riservati ad assistenti sociali in possesso dei requisiti di legge, ovvero laurea specialistica/magistrale o titolo equipollente, e iscrizione alla sez. A dell’Albo professionale;
  • l’integrazione della figura dell’Assistente Sociale nei micro-team della Medicina Generale e delle AFT/Equipe Territoriali, per una presa in carico globale delle persone e per l’intercettazione dei bisogni sociali, in una prospettiva di integrazione socio sanitaria di 1°livello sui territori locali;
  • l’istituzione di attività specialistica convenzionata con Assistenti Sociali che operano in regime di libera professione in Sanità, ricorrendo anche a forme di accreditamento professionale, come da sempre avviene per i medici e più di recente, per gli psicologi nella Provincia di Trento, attraverso accordi tra l’Ordine professionale e il Ministero dell’Università. Nel confermare il nostro impegno per la tutela degli assistenti sociali e per la promozione e lo sviluppo dei servizi sociali e sociosanitari, ribadendo altresì la nostra completa disponibilità a confrontarci e fornire ogni ulteriore contributo utile ad approfondire i temi sopra esposti e meglio chiarire il senso delle nostre richieste, Le chiediamo un incontro urgente, anche in modalità telematica.

In attesa di un cortese riscontro alla presente, porgiamo cordiali saluti.
Roma, 24/03/2021
Il Segretario Generale
Salvatore Poidomani

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