Di fronte alla tragica morte, a soli 13 anni, della ragazza di Piacenza, per cui è stato fermato l’ex fidanzato quindicenne, non può esserci spazio per polemiche e strumentalizzazioni.
Come SUNAS lo abbiamo sempre affermato e ribadito in altre analoghe occasioni in cui hanno perso la vita donne, ragazze, vittime della violenza maschile.
Siamo vicini alla famiglia, a cui rinnoviamo il nostro profondo cordoglio per la perdita, prematura e ingiusta, di Aurora, e pensiamo che se si vuole rendere questa vicinanza reale senza cedere alla retorica, la scelta è non è ricercare “le responsabilità” o peggio “le colpe” rispetto a quanto accaduto ma attuare una seria riflessione sulle cause e soprattutto sulle azioni concrete da mettere in campo per prevenire queste tragiche situazioni.
Ancora una volta ci appelliamo al senso di responsabilità perché di fronte al fenomeno della violenza sulle donne, che sempre più coinvolge anche il mondo giovanile e adolescenziale, si rafforzi la consapevolezza di quanto sia necessario agire in un’ottica preventiva, più che repressiva, realizzando politiche adeguate e potenziando i servizi del territorio secondo un approccio multidisciplinare e di rete, favorendo una maggiore sensibilità sociale su queste delicate tematiche ma soprattutto una maggiore conoscenza, anche attraverso le agenzie di comunicazione e i media. Occorre rafforzare i momenti di condivisione, di integrazione e di fiducia tra le attività dei vari soggetti e istituzioni, i servizi territoriali, sociali e sanitari, la scuola, le Forze dell’Ordine, l’Autorità Giudiziaria, gli organi di informazione.
Anche i decisori politici devono fare la loro parte rendendo disponibili adeguate risorse, sia finanziarie che professionali, strutture e strumenti in grado di attivare interventi sociali e socio-sanitari di prevenzione e tutela sempre più integrati ed efficaci a favore delle persone, delle famiglie e delle comunità, promuovendo una cultura della non violenza, della relazionalità, del rispetto dell’altro, della valorizzazione delle differenze, perché vicende come quella di Piacenza non accadano più.