“Il SUNAS chiede l’annullamento del Bando di Concorso INPS per l’assunzione di 781 specialisti delle aree psicologiche e sociali (pubbl. in data 23.12.2024)”
Il SUNAS, con una nota inviata all’INPS, al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, al Ministero della Disabilità e p.c. al CNOAS, ha chiesto l’annullamento del concorso del Bando di Concorso INPS per l’assunzione di 781 Specialisti delle aree Psicologiche e Sociali.
Il Sindacato Professionale da sempre è impegnato a tutelare e valorizzare il ruolo professionale degli assistenti sociali che operano nell’area della disabilità e nelle Commissioni dell’INPS.
In particolare in questi anni abbiamo continuato a sottolineare le condizioni di assoluta precarietà di tanti colleghi reclutati con contratti a termine o a partita IVA, ma trattati sempre da dipendenti più che da liberi professionisti, soggetti ai tanti termini di scadenza e alla necessità di partecipare a successivi avvisi pubblici. Un mancato riconoscimento che non tiene conto della funzione fondamentale e indispensabile di tali professionisti nell’ambito della valutazione multidisciplinare e multiprofessionale. Tali condizioni il SUNAS le ha sempre contestate, con varie interlocuzioni con i vertici INPS, persino con un ricorso al TAR, senza mai giungere ad un risultato positivo.
Si ricorda che il SUNAS non ha mancato di avanzare le proprie osservazioni anche in occasione della revisione dell’art. 4 della legge 104 del 1992, con cui non è stata colta l’opportunità di rafforzare l’approccio bio-psico-sociale attraverso il riconoscimento della specificità – e quindi della complementarietà, delle varie figure professionali: medico, assistente sociale e psicologo – che da decenni sono normate con apposite leggi ordinistiche. Al contrario, la legge 62, ha ritenuto queste figure sovrapponibili e dunque intercambiabili.
Adesso crediamo si sia superato ogni limite, da qui la scelta di contestare il bando chiedendone l’annullamento per i motivi qui di seguito sono sinteticamente indicati:
- Il bando e il profilo professionale dell’Assistente Sociale sono stati redatti ed approvati dall’INPS-DC Risorse Umane in tempi brevi e senza confronto con le OO.SS. Il profilo dell’assistente sociale non risulta chiaramente definito e rispettoso della sua specificità professionale. Come il SUNAS segnala da tempo sarebbe necessario costituire una famiglia professionale specifica per gli Specialisti Assistenti Sociali, distinta da quella degli psicologi, tenendo conto che i primi appartengono al ruolo sociosanitario e e i secondi al (ruolo sanitario), come si può facilmente evincere dalle leggi e dai contratti nazionali (CCNL Sanità e FC;
- Il bando fa riferimento all’assunzione di 781 Specialisti delle aree Psicologiche e Sociali, ma poi, contraddicendosi, richiede come titoli di studio le lauree triennali o titoli equiparati, non tenendo conto di quanto previsto dal DPR n. 328/2001;
- il bando non fa alcun riferimento ai professionisti già in servizio, dei quali mette a rischio il posto di lavoro. Inoltre a chi di questi volesse partecipare a questo bando non viene riconosciuto il lavoro svolto e la professionalità acquisita. A tal proposito si consideri che ci sono colleghi che lavorano da oltre 15 anni e nel caso decidano di candidarsi, avrebbero riconosciuto 1 punto per ogni anno di servizio, per un massimo di soli 5 punti, quando risulta che per un concorso analogo fatto per i medici è stato riconosciuto un punteggio ben superiore. Questo determina una situazione di grave discriminazione per queste figure professionali. Il SUNAS da almeno 10 anni sollecita procedure di stabilizzazione, che sarebbe stato più corretto avviare prima del concorso, anche con riferimento al recente D.Lvo n. 62/2024 che offre questa opportunità.
Il SUNAS continuerà a seguire la vicenda riservandosi ulteriori azioni a tutela della categoria degli assistenti sociali, anche mettendo in campo, se necessario, iniziative di mobilitazione.