Carissimi colleghi del SUNAS condivido pienamente il merito dei contenuti da Voi proposti.

La nostra collaborazione mi ha portato a chiedere la Vostra presenza, e quella dell’ Ordine Professionale, nelle audizioni della II Commissione, proprio perché tali contenuti fossero ripresi sia nel Piano Regionale Integrato dei Servizi Sociali, sia nel Piano Socio-sanitario Regionale, predisposti dalla seconda Giunta Toti.

Purtroppo al di là di buoni propositi, parte delle linee da voi riconosciute come strategiche e prioritarie non hanno trovato, nè negli atti formali nè nelle progettualità fattive della Giunta Regionale un grande spazio.

Rinnovo non solo la disponibilità, ma anche la necessità!, che si possa collaborare in futuro come è avvenuto in passato. Infatti, oltre a promuovere i contenuti da voi espressi nel documento presentatoci, ricordo le questioni poste in sede istituzionale e politica che riguardano la nostra professione. Nella consapevolezza che abbiamo riscontrato negli anni una sostanziale indisponibilità del centro destra e degli assessori che si sono avvicendati ad aprire una discussione seria sul ruolo e sulle peculiarità della professione degli assistenti sociali. Ricordo tre questioni che ritengo fondamentali. 

–         Salvaguardare l’esclusività del titolo di assistente sociale per ricoprire il ruolo del Direttore Sociale del Distretto socio sanitario. Purtroppo Toti e Giampedrone hanno ritenuto d assecondare alcuni sindaci a loro affiliati che hanno chiesto l’abolizione di questo vincolo. La mancata esclusività rappresenta un colpo pesante al riconoscimento della peculiarità della nostra professione e anche un limite alla progressione di carriera di molti nostri colleghi. 

–      Istituzione nelle AASSLL del Servizio Sociale Aziendale con la funzione di coordinamento delle professioni sociali. Servizio che per essere riconosciuto e riconoscibile deve essere strutturato almeno come struttura semplice. Sebbene sia in qualche modo previsto, le AASSLL non avendo ricevuto disposizioni al riguardo (o tratti ho temuto ci fosse addirittura un atteggiamento ostativo) da parte dell’Assessorato e da Alisa, non hanno attuato le relative disposizioni regionali, negando il riconoscimento sostanziale della nostra professione.

–        Possibilità di ricoprire il ruolo di coordinatore dei corsi per OSS che la Giunta Toti ha incomprensibilmente abolito (Del. Giunta n. 149/2023). Anche in questo caso, è evidente l’ assoluta indifferenza da parte del centro destra al riconoscimento della nostra professionalità. Tale diniego determina nel tempo una “curvatura” sanitaria del corso di formazione degli OSS, contraddicendo quanto contenuto negli accordi Stato – Regioni in cui si mantiene un orientamento pluridisciplinare, sanitario e sociale.   

 Mi farebbe piacere potervi incontrare per meglio approfondire dette questioni, confermando che la segretaria regionale del partito Cristina Lodi e tutto  il gruppo dirigente ligure di Azione, che si presenta alle prossime regionali nella Lista Civica e Progressista, condividono quanto da me espresso.  

Con cordialità, Pippo Rossetti

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