Nuovo Piano Sociale Integrato della Regione Liguria (PSIR):
inspiegabile retromarcia sui Direttori Sociali
Attendevamo da anni un nuovo Piano Sociale che traghettasse la nostra Regione verso un’organizzazione più moderna, integrata, partecipata ed efficiente dei Servizi Sociali, e il percorso per arrivare alla definizione del nuovo Piano -approvato dalla Giunta Regionale ligure lo scorso 29 settembre- è stato intenso e ricco di confronto, analisi, elaborazione di contenuti e proposte.
Gli assistenti sociali liguri hanno ovviamente avuto una parte fondamentale in questo percorso, dal momento che i temi trattati – la progettazione, l’organizzazione, la realizzazione e la gestione dei Servizi Sociali – sono esattamente e specificamente l’oggetto della loro formazione, la concreta materia della loro professionalità, la loro quotidiana esperienza di lavoro.
Lo PSIR ribadisce l’importanza di una gestione dei Servizi Sociali che sappia unire alla specializzazione professionale la capacità di lavorare in rete, di progettare e co-progettare interventi intersettoriali, di rispondere al bisogno sociale e sociosanitario in modo trasversale accompagnando le persone lungo tutto il loro percorso di vita. Sempre citando le parole dello PSIR, la complessità delle questioni sociali e sociosanitarie da affrontare nei prossimi anni richiede di aprire la pianificazione regionale a una lettura dei bisogni intersettoriale e multidisciplinare. Anche i cambiamenti previsti dal PNRR (Case di Comunità, Centrali Operative Territoriali, Punti unici di accesso, valutazioni multidimensionali dei bisogni e risposte integrate del sistema sanitario e sociale) conducono necessariamente al riconoscimento e alla piena valorizzazione del ruolo del servizio sociale.
Ora, il professionista specifico che riunisce in sé le conoscenze, le competenze e le capacità necessarie per la gestione e la direzione dei Servizi Sociali esiste, ed è l’Assistente Sociale.
Ricordiamo che l’Assistente Sociale ha un curriculum formativo del tutto peculiare, sia specialistico che interdisciplinare, che integra le materie tipicamente professionali a materie giuridiche, gestionali, psico-pedagogiche, di metodologia della ricerca sociale. Ciò garantisce la formazione a tutto tondo di un professionista dei Servizi Sociali capace di garantire sia la presa in carico delle persone, delle famiglie, dei gruppi, sia un approccio di tipo comunitario e di rete ai problemi dei territori, sia la gestione, il coordinamento e la direzione dei Servizi Sociali.
Ricordiamo anche che la competenza manageriale è pienamente riconosciuta all’assistente sociale esperto ed espressamente sancita dalla legge. Inoltre, l’assistente sociale esercita una professione soggetta ai vincoli e ai doveri deontologici del proprio Ordine Professionale, fra cui quello di un aggiornamento e di una formazione continui.
Coerentemente con tali assunti, fino ad oggi lo PSIR attribuiva di norma la funzione dirigenziale del Direttore Sociale ad un professionista Assistente sociale esperto, iscritto alla Sezione A dell’Albo regionale degli Assistenti Sociali, con almeno 5 anni di esperienza di coordinamento di servizi sociali.
Ci attendevamo il consolidamento di questo riconoscimento professionale, mentre invece lo PSIR 2023-2025 per il ruolo di Direttore Sociale inspiegabilmente rende la laurea magistrale e l’iscrizione alla Sezione A dell’Albo degli Assistenti sociali sostanzialmente intercambiabili con una qualsiasi laurea, purché in presenza di un’esperienza di dirigente dei servizi Sociali.
Condividiamo dunque l’allarme lanciato anche dall’Ordine Professionale ed esprimiamo la nostra ferma contrarietà per una scelta del tutto inaspettata, le cui motivazioni appaiono quantomeno opache, non rintracciabili nel percorso di costruzione dello PSIR e comunque non in linea con una visione organica e di valorizzazione delle professionalità, sempre più necessaria di fronte alle sfide della complessità della società e del sistema dei servizi.
d.ssa Maria Alessandra Giribaldi
Segretario Regionale SUNAS Liguria